Perchè andare al catechismo?
La parola catechismo deriva dal latino catechismus, che, a sua volta, viene dal greco katêkein, ovvero “far squillare, far suonare”.
Iscrivere il proprio figlio al catechismo significa permettergli, attraverso il Vangelo, di riflettere sulle domande chi si pone sul mondo e su Dio. Il catechismo si vive!
INIZIAZIONE CRISTIANA
La Chiesa di Padova, come altre Diocesi italiane, ha avviato da alcuni anni la riflessione sul rinnovamento dell’Iniziazione Cristiana dei Fanciulli e Ragazzi (ICFR).
Tale riflessione, sollecitata dai documenti della Conferenza Episcopale Italiana, è stata portata avanti dal 2010, grazie agli Orientamenti Pastorali Diocesani, coinvolgendo non solo i catechisti, ma anche le intere comunità parrocchiali attraverso i Coordinamenti Vicariali, i Consigli Pastorali, gli operatori pastorali, gli educatori e i genitori dei ragazzi.
È così maturata la decisione, da parte dell’allora vescovo Antonio, di rinnovare il cammino di ICFR, traendo ispirazione dall’itinerario del catecumenato degli adulti e dalle note pastorali della CEI dedicate al catecumenato dei ragazzi in età dai 6 ai 14 anni.
Questa seconda fase, distribuita in più anni, si suddivide in quattro tempi.
Il primo tempo del percorso di IC, detto “Prima Evangelizzazione” prevede un coinvolgimento graduale dei genitori che chiedono il completamento dell’IC per i loro figli.
L’adesione libera di quanti accolgono la proposta diventa una ricchezza per la Chiesa che si trova a ripensarsi comunità evangelizzata ed evangelizzante: per questo essa si pone in ricerca, si lascia interrogare, impara ad accompagnare e si attiva per preparare e offrire itinerari ai genitori.
Molti genitori pensano che il catechismo riguardi soltanto il bambino e il catechista!Interessarsi a quello che il bambino fa al catechismo significa semplicemente accompagnarlo in un’attività in cui si realizza, come nel coro o nello sport. Il catechismo può essere una fase importante se il bambino decide di ricevere un sacramento. In realtà, vi si chiederà soltanto di accompagnare un gruppo o partecipare a un incontro. Perché non provare?
I catechisti, insieme al parroco, ricordano che la famiglia è Chiesa domestica. È quello il luogo privilegiato per crescere nella fede. Noi, care famiglie, vi diamo “solo” una mano in questo compito e vi siamo vicini sempre con la preghiera!